Differenza tra sopravvenuto difetto di interesse e cessazione della materia del contendere

La differenza tra sopravvenuto difetto di interesse e la cessazione della materia del contendere.

In diritto la distinzione fra le due figure processuali del sopravvenuto difetto di interesse e della cessazione della materia del contendere è da ravvisarsi nella diversa soddisfazione dell’interesse del ricorrente all’esito della (altro…)

Appello spese processuali, inderogabilità minimi tariffari, ammissibilità

Spese processuali, contestazione per violazione minimi tariffari in appello.

Ricorso relativo alla liquidazione delle spese di lite inferiore ai valori minimi individuati dal D.M. n. 55/2014.

Vedi anche

Interesse ad agire attuale

Appello spese processuali, inderogabilità minimi tariffari, ammissibilità

Consiglio di Stato sentenza n. 1203 18 febbraio 2022

In appello il capo di sentenza che liquida le spese processuali può essere oggetto di censura solo quando il primo giudice abbia violato il criterio regolatore della soccombenza, di cui all’ art. 91 c.p.c. , ovvero quando abbia violato (altro…)

Appello, chi lo può proporre

Quali parti possono proporre appello: le precisazioni del Consiglio di Stato con sentenza n. 329 18 gennaio 2022.

A sensi dell’art. 102, comma 1, c.p.a. «possono proporre appello le parti fra le quali è stata pronunciata la sentenza di primo grado», mentre il terzo (controinteressato pretermesso, sopravvenuto e autonomo e, in generale, il titolare di una posizione autonoma e incompatibile) ai sensi dei successivi artt. 108 e 109 può fare opposizione davanti al (altro…)

Vizio di omessa pronuncia

Vizio di omessa pronuncia

Vizio di omessa pronuncia da parte del giudice di primo grado

[…]

In limine litis, si osserva che il vizio di omessa pronuncia da parte del giudice di primo grado è configurabile e costituisce un tipico errore di diritto per violazione del principio di corrispondenza tra il chiesto ed il pronunciato, deducibile in sede di appello sotto il profilo della violazione dell’art. 112 c.p.c., tuttavia l’omessa pronuncia su un vizio del provvedimento impugnato deve essere accertata (altro…)

Termini ricorso Consiglio di Stato e norme transitorie degli allegati al Cpa, CDS sentenza n. 631 30 gennaio 2018: il termine semestrale d’impugnazione di cui all’art. 92 comma 3 si applica a tutte le sentenze pubblicate successivamente alla data del 16 settembre 2010

Termini ricorso Consiglio di Stato e norme transitorie del Codice processo amministrativo, CDS sentenza n. 631 30 gennaio 2018:

La questione

“Il Comune intimato appellato resiste, con atto 5 luglio 2012 e memoria 11 settembre 2017, in cui:

– in via preliminare, eccepisce l’irricevibilità dell’appello perché tardivo, in quanto proposto con notifica del giorno 14 maggio 2012 contro una sentenza di primo grado depositata il giorno 27 aprile 2011, e quindi oltre il termine semestrale di cui all’art. 92 c.p.a. applicabile alla fattispecie” (altro…)

Principio della domanda: no a risarcimento ex officio anziché annullamento

Adunanza Plenaria n. 4 13 aprile 2015

Sulla base del principio della domanda che regola il processo amministrativo, il giudice amministrativo, ritenuta la fondatezza del ricorso, non può ex officio limitarsi a condannare l’amministrazione al risarcimento dei danni conseguenti agli atti illegittimi impugnati anziché procedere al loro annullamento, che abbia formato oggetto della domanda dell’istante ed in ordine al quale persista il suo interesse, ancorché la pronuncia possa recare gravi pregiudizi ai controinteressati, (altro…)

No a nuovi motivi dopo ricorso gerarchico se termine impugnazione decorso

Consiglio di Stato sentenza n. 2786 5 giugno 2015

Il ricorso ex art. 9, comma 5, lett. a), l. prov. 17 dicembre 1998, n. 13 (Ordinamento dell’edilizia abitativa agevolata) – che testualmente recita: «Il Comitato per l’edilizia residenziale ha il compito di decidere in via definitiva i ricorsi proposti: a) contro le decisioni dell’assessore provinciale all’edilizia abitativa; (…)» – ha indubbia natura di ricorso gerarchico improprio, essendo, in via ordinaria, contro gli atti amministrativi adottati dai componenti della giunta provinciale e dai direttori delle strutture organizzative provinciali prevista la possibilità di proporre gerarchico alla giunta provinciale [ai sensi dell’art. 9 l. prov. 22 ottobre 1993, n. 17 (Disciplina del procedimento amministrativo e del diritto di accesso ai documenti amministrativi)], derogata dalla menzionata previsione speciale dell’ordinamento dell’edilizia agevolata;

Secondo il più recente, ormai prevalente, orientamento di questo Consiglio di Stato, l’originario ricorrente non può eccepire, in secondo grado, il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo dallo stesso adìto in prima istanza, pena la trasgressione del divieto di venire contra factum proprium – paralizzabile con l’exceptio doli generalis seu presentis, – e del principio generale che vieta ogni condotta integrante (altro…)

Nullità non sanabile della notifica

Consiglio di Stato sentenza n. 2557 20 maggio 2015

La  notifica effettuata alla parte direttamente presso la sua sede legale, in violazione dell’obbligo, posto dall’art. 330 c.p.c., comma 1, di eseguire la notificazione dell’impugnazione alla controparte non direttamente ( consentita solo quando sia decorso un anno dalla pubblicazione del provvedimento ), ma nel domicilio eletto, comporta, ai sensi dell’art. 160 c.p.c., la nullità della notificazione. L’anzidetta violazione può però essere sanata ex tunc per raggiungimento dello scopo dalla costituzione dell’intimata.

La notifica effettuata alla parte presso lo studio dei suoi difensori nel giudizio a quo ( presumibile loro domicilio legale riportato nell’albo ), è una possibilità consentita alla parte notificante ( quando l’impugnazione non sia stata preceduta dalla notificazione della sentenza impugnata ) solo in via sussidiaria, assumendo prioritario rilievo il domicilio eletto nel giudizio a quo, la cui elezione mantiene efficacia anche per il grado eventualmente successivo e presso il quale la notificazione dell’impugnazione al difensore della parte va dunque eseguita a pena di nullità.

La notifica effettuata alla parte presso il domicilio eletto per il giudizio a quo senza alcuna indicazione o riferimento ai procuratori costituiti, che, nel domicilio all’uopo eletto nell’àmbito della detta circoscrizione, sono i (altro…)